Love-Down In Casa CAPITOLO 1

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Questi ultimi mesi sono stati difficili. Lo sono stati per tutti e lo sono stati anche per me.
Quando Conte annunciava l’ inizio del lockdown nel nostro paese io ero completamente da solo nel mio appartamento universitario e mai avrei pensato che ci sarei rimasto per più di 2 mesi: mai avrei pensato che i miei piani di riscendere a Roma sarebbero andati in fumo, mai avrei creduto di dovermi ritrovare perfettamente da solo per un lasso di tempo superiore alle 3 settimane, ma soprattutto mai avrei immaginato che questi 75 giorni potessero influenzare così tanto la mia vita.

Quando inizi ad accusare i primi disturbi di ansia, attacchi di panico e sintomi dello stress non ti rendi conto che ciò che ti sta accadendo parte tutto dalla tua testa e non dal tuo corpo: sei convinto di stare male, senti di stare effettivamente male, accusi dei sintomi ed inizi a preoccuparti eccessivamente. Immagini, magari, di avere solo qualche intolleranza o che forse hai sviluppato qualche sindrome intestinale; poi inizi a credere di avere qualche piccolo problema al cuore, sintomi respiratori ed inizi ad essere convinto di stare veramente male, di essere a rischio per la tua vita e che potresti non farcela più ed inizi ad avere paura.
Quella che più di tutti ti fotte è la paura.
Paura di morire.
Paura di morire solo.
Paura di stare solo. Paura di dormire da solo. Paura di mangiare da solo. Paura di vivere da solo.

A fine lockdown sono tornato dai miei, ho effettuato analisi e test per scongiurare qualsiasi cosa ed in qualche modo ho compreso che tutto quello che stavo passando, scaturiva da una mia condizione psichica che si riversava nel fisico. La realizzazione del problema mi ha aiutato molto, è vero; ma non l’ ha risolto, l’ ha solo leggermente migliorato; è un percorso difficile ed in perenne salita quello di ristabilire il proprio stato mentale a quello che era in precedenza, perché ad ogni piccolo segnale scatta di nuovo l’ ansia, i pensieri brutti e la paura. Devo impegnarmi moltissimo a calmare la paura e dirmi “sono solo io, mi sto facendo del male da solo” ed i pensieri comunque scorrono, ma hanno meno effetto su di me.
Poi mi tengo impegnato, se sono impegnato e sono circondato dalle persone che mi vogliono bene ed a cui voglio bene, sto bene. Non ho sintomi. Non ho paura.

Così un bel giorno mi sono reso conto di aver smesso di prendere le pillole per dormire, aver ripreso a bere il caffè, aver ripreso a mangiare regolarmente, a non preoccuparmi per l’ ora dello spuntino, a non credere di poter stare male da un momento all’ altro. Da un giorno all’ altro non ho più avuto paura.

Love-Down In Casa CAPITOLO 1ultima modifica: 2020-07-16T18:43:20+02:00da alex21ds
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